Apro facebook e come primo ricordo appare un post di 3 anni fa con questa foto!
Serata fantastica, posto figo e il più grande hamburger di Columbus.
Vedere questa foto mi riporta mooooolto indietro e mi presenta una realtà che si è trasformata…
Quando ci si trasferisce si è alla ricerca delle cose americane. La tua vita è sospesa tra film e realtà e quindi è tutto Starbucks, Hamburgers & French Fries. Alla prima fase di scoperta, quasi turistica, segue quella in cui si ricercano disperatamente i gusti italiani. Al sol vedere Barilla o Lavazza si alternano lacrime di gioia e dolore, che diventano di solo dolore quando ci si rende conto che i prodotti “italiani” in America non hanno niente in comune con quelli autentici. Dopo la rassegnazione e la consapevolezza inizia l’ultima fase. Quella delle persone normali che comprano cose NORMALI -> pollo, uova, piselli, latte, cereali e quant’altro. La ricerca spassionata dell’esotico termina. Si è in grado di scindere la realtà dalle aspettative e celebri le vittorie quando scopri cose VERAMENTE italiane.
In cima alla classifica:
– biscotti Mulino Bianco (con etichette, ingredienti e quant’altro in italiano)
– tonno Callipo
– cioccolate kinder
Non mi viene in mente altro, ma all’occorrenza sarete aggiornati. Il prezzo duplicato vale comunque la spesa, considerata la traversata oceanica.
Il tasto dolente è il pane (ne portiamo a fiumi dall’Italia) e a seguire la pizza. Abbandonata totalmente la ricerca di un impasto fatto a modo, ci si accontenta e si gioisce quando almeno gli ingredienti “profumano” d’Italia.
L’hamburger ha il suo fascino, vero. Ma solo se si è in vacanza qualche giorno all’anno o si deve trovare la propria strada quando si è persi nel marasma della scoperta e nel vortice di quella che sarà la tua nuova realtà!
Buon appetito! 🙂