In Italia il codice stradale è un amaro tasto dolente soprattutto per chi utilizza la bicicletta. In una città come Lucca, ad esempio, in cui ogni famiglia ha in media 3 o 4 bici, non esiste una pista ciclabile per muoversi in città e questo è uno dei paradossi della nostra amata Italia. Città a misura d’uomo,  più sanpietrini che asfalto e puntualmente ci manca qualcosa per sfruttare al massimo le nostre bellissime qualità. (Per fortuna, dopo i tanti incidenti, stanno cominciando a costruirne una intorno alla Circonvallazione e speriamo che si finisca in tempi brevi…) Comunque, pensieri a parte, potete immaginare il mio stupore quando in una delle mie prime uscite in macchina a Columbus oltre ai cartelli verdi e bianchi con  Avenue e Street ho cominciato a vedere delle grosse bici disegnate sull’asfalto delle superstrade, una corsia colorata di verde sulle strade “più piccole” (per modo di dire) e soprattutto dei cartelli grandi e gialli con una scritta molto eloquente “SHARE THE ROAD!” O.o  – “Condividi la strada con una bici?!?!??! Forse “share” avrà anche un altro significato… Questa cosa di condividere non mi torna. Devo indagare….. ” Ho pensato tra me e me..

Dopo aver comprato la mia Bike devo dire che avevo un po’ di timore reverenziale nei confronti dei supermegamacchinoni che imperversano sulle strade americane. Ho deciso inizialmente di percorrere un tratto di strada su un marciapiede (molto grande) per salvaguardarmi da eventuali attacchi automobilistici. Poi ho iniziato a notare che qualcuno mi guardava come fossi un’aliena e ho pensato… “Stai a vedere che mi fanno pure la multa adesso! In Italia se non vai sul marciapiede rischi la vita, qui se ci vai ti mettono in gattabuia…!” Mi sono armata di coraggio e ho iniziato a SHARE the Road with cars e ho provato una sensazione fantastica….

Cioè posso davvero pedalare accanto ad una macchina?! Mi vedono, non strombazzano, non mi fanno fuori, non imprecano e addirittura mi rispettano anche se ho una bici?!?!

…Tutto ciò è davvero incredibile!!! *.*