Una cosa bellissima del trovarsi qui è che si ha un’altra prospettiva sull’arte e sulla cultura. Nel senso che per un italiano, quando si ha la fortuna di vivere in una grande città, è normale avere un cartellone di concerti con nomi di artisti italiani e qualche star internazionale di tanto in tanto (per cui devi inventarti gli escamotages più assurdi per riuscire a trovare i biglietti!) o mostre e musei con arte del Rinascimento, del Neoclassicismo o del Futurismo.
Quando sei in America la prospettiva cambia. Vai in un museo e trovi Hopper, scorri la pagina degli eventi e trovi con una facilità disarmante Smashing Punpkins, Bruce Springsteen, Ellie Goulding, Pink Martini…solo per citarne alcuni!
Ecco, a questa normalità, che per me è fantastica e sorprendente, io mi ci devo ancora abituare.
Quando ho saputo del nostro trasferimento in Usa ero super contenta! Poi Antonio ha detto Ohio. – Mmm, sì, lo sento di continuo nei film ok…Ma cosa c’è in Ohio?! Per fortuna l’Ohio vuol dire tante cose. Vuol dire fattorie sperdute nel Midwest e vuol dire anche University of Ohio di Columbus che è la seconda più grande di tutti gli Stati Uniti. (la prima è in Texas).
Vivere in una città in cui circa 65000 persone sono studenti universitari ha i suoi enormi vantaggi. Fra questi, un tessuto di eventi culturali, artistici, musicali che mi fa essere estremamente felice anche di essere sperduta nel Midwest degli Usa!
Ieri sera, con Antonio, ho assistito ad un concerto stupendo dell’orchestra “Pink Martini” che forse non avrei mai potuto vedere (il loro tour di quest’anno, per esempio, fa tappa in Inghilterra, in Francia e in Svizzera). E niente… Lo spettacolo era in un piccolo teatro disperso in un’ampia distesa verde a New Albany, una località a 15 minuti di auto da Columbus.
La voce e la musica senza tempo ci ha fatto divertire e sognare.
“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni”. Diceva Picasso… 😉