Nel nome c’è già qualcosa di familiare. Anche se, generalmente, il genitivo sassone attribuito ad un nome italiano può ispirare profumo di fregatura…RITROVO mi dava l’idea di familiarità, di casa, di accoglienza. Ed è quello che abbiamo trovato da Giuseppe.
Il mito degli italiani in America, per me, è di una bellezza che colpisce dritto al cuore. La prima volta negli Usa, in occasione del viaggio di nozze, rimasi impressionata, ammaliata da Ellis Island. L’isola, vicino alla più famosa Liberty Island, era la prima meta di tutti coloro che cercavano fortuna, felicità, speranza in un’America sconosciuta e lontana da tutti gli affetti. Rimasi colpita dalla grandezza della Hall dove tutti attendevano il loro turno per i controlli, dalle stanze dove venivano sottoposti ad ogni tipo di visita…assurda e incredibile. Le valigie di cartone ancora conservate, i letti accatastati e un pianoforte senza tasti non allietava più nessuno da ormai tanti anni. Ricordi intensi, forti e potenti.
Ogni volta che penso agli italiani in America, penso a questo. Anche nel 2016, anche a Columbus.
Giuseppe è venuto dalla Calabria 23 anni fa. TROPPI anni fa, dice lui. E alla domanda – come mai Columbus? Ha risposto…e chi lo sa?! Ha una faccia sorridente e simpatica, segnata dalla fatica ma anche dalla soddisfazione. Ha una faccia amica, quella che per luogo comune contraddistingue una grossa fetta di italiani, quelli che lavorano e che si conquistano la loro tranquillità con il sudore.
Ero emozionata già dal pomeriggio. L’invito a cena da amici americani, in un ristorante italiano, dava l’idea di giocare in casa. Sentire delle voci italiane, profumo di pasta fresca era un desiderio celato da ormai 3 mesi. Tutte le aspettative sono state meravigliosamente confermate.
Il ristorante era strapieno, tantissimi camerieri e barman americani accoglievano con sorriso e familiarità tutti. In attesa del tavolo mi guardavo intorno e pensavo…cacchio! Grande Giuseppe! Guarda cosa ha creato! Mi ha colto un senso di soddisfazione inaspettato e improvviso, sicuramente dovuto al romantico e profondo ricordo legato ad Ellis Island che conservo nella mente.
Abbiamo conosciuto Giuseppe, che era ovviamente ai fornelli (e non a fare i conti alla cassa). Ci ha raccontato un po’ della sua storia e ci ha deliziato con ravioli, vino toscano e un assaggio di dolci, meraviglioso per occhi e palato.
Ero quasi commossa. Quella sera sono state toccate corde delicate. Il profumo di casa, la sensazione di vicinanza, i sapori genuini mi hanno accompagnato sino a quando mi sono addormentata. Vedere “dal vivo” un italiano che con sacrificio ha lasciato la sua terra per costruire qualcosa nel midwest mi ha regalato un pizzico di sogno e di speranza che ricorderò in maniera vivida nel caso ne dovessi aver bisogno.
Ps. Non vedo l’ora di tornare a mangiare con gusto da Giuseppe’s Ritrovo. E’, a detta dei più, il miglior ristorante italiano di Columbus. Lo conoscono e lo consigliano tutti. Ovviamente anche io! 😉