Se c’è una cosa che non mi manca dell’Italia è la sua burocrazia inutile e malfunzionante.
In Usa, da questo punto di vista, sembra di vivere sotto una campana di vetro.
Apri un conto corrente, basta una firma. (E il permesso per stare negli States… 😀 ovvio….!!)
Hai bisogno dell’abbonamento tv? Chiami. Il giorno dopo sono qui e in 10 minuti hai l’abbonamento tv.
Hai un problema con la lavatrice? (Quasi impossibile.) Chiami chi di dovere e il giorno successivo hai risolto i tuoi malanni.
Insomma in questi mesi tutto è filato liscio, come si suol dire. Nessuna telefonata di richieste, litigi, pretese. Nessun attesa. Nessun nervosismo.
Bon! Si sta per avvicinare il rientro e per forza di cose si avvicinano delle incombenze da risolvere durante la nostra permanenza in Italia, tipo trasloco e cose simili.
Mando una email ad una ditta nazionale di noleggio furgoni AMICO BLU con la seguente SEMPLICISSIMA domanda- Vorrei sapere se è possibile noleggiare il furgone a Pisa e consegnarlo a Bari. (perché figurati se a Matera, blasonata capitale europea 2019 c’è una sede di Amico Blu.)
Ora voi cosa pensate? E’ semplice come domanda, no? Evidentemente no.
Dopo qualche minuto ricevo una cordiale email con il seguente rigo di risposta: – Per richieste del genere deve contattare il numero 890xxxxxx. La ringraziamo.
Whaaaaat?????????????! Richieste del genere? Neanche avessi chiesto di contarmi a piedi i km che avrei percorso o cose simili.
Bene! Il nervosismo burocratico che avevo allegramente dimenticato tra le stanze della mia casa a Lucca è tornato in agguato.
Gentilmente, dopo aver espresso i miei scontati giudizi sul modo di lavorare di alcuni dei nostri simpatici conterranei, ho mandato una mail garbata (senza imprecazioni) ma diretta, in cui chiedevo se gentilmente potessero evitarmi la telefonata (peraltro a numero a pagamento) d’oltreoceano e se fosse davvero possibile che in un ufficio loro non sapessero se posso ritirare un furgone in una città e lasciarlo in un’altra. Non mi sembrava di aver posto una domanda improponibile.
Dopo un pomeriggio di silenzio stampa arriva la telegrafica risposta – Può lasciare il veicolo in un’altra città con il seguente sovrapprezzo X.
Dico io…….Perché ci vuole sempre così tanto? Email, risposta, nervosismo, risposta, email. Ma perché non vi informate (se non lo sapete) e mi rispondete. Cosa vi costa?! Questa usanza tutta italiana di farti passare qualsiasi cosa come favore personale l’ho sempre detestata.
Il giorno dopo mi è toccata la splendida efficienza di un’amministratrice dell’Inps. Ma questa ve la risparmio.
E per un problema alla 3 (cioè continuano a mandarmi una raccomandata di una cosa che ho pagato a maggio e a loro evidentemente con gli splendidi sistemi che hanno non risulta) chiedendo allo store di Lucca un aiuto, ho ricevuto la seguente risposta: contatti solo telefono. Grazie.
Servizi ai massimi livelli. Simpatia e cortesia come se piovessero. Dopo qualche minuto sono riuscita a contattarli telefonicamente e ovviamente figurati se loro possono spiegarti cosa accade. Che pretese assurde!
Vi dico solo che qualche giorno fa abbiamo portato la macchina a fare il tagliando e il ragazzo che lavora lì ci ha accompagnato in una sala d’attesa con:
- caffè e cookies gratuiti
- bagno per i clienti
- wifi e prese elettriche a tutte le poltroncine della sala
- ovviamente una super aria condizionata che ti ha fatto dimenticare i 35 gradi esterni.
Ora ok. Loro saranno anche esageratamente sconsiderati. Non pretendo il WIFI in un’officina meccanica, non sono dell’idea che il cliente abbia sempre ragione e tanto meno che bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Ma un minimo…un minimo, bisognerebbe svegliarsi e provare a venire fuori dalla preistoria. Se non altro, per godersi un po’ di più la vita.
Ps. Ho scritto questo post qualche giorno fa, quando ero ancora serena e quando queste inezie mi facevano innervosire e sorridere. Oggi, dopo quello che è successo in Puglia, dopo lo strazio, dopo che persone sono morte per colpa di un malfunzionamento continuo, perenne, generale di questo nostro maledetto Paese, non c’è da sorridere, ma solo da riflettere. E invece di continuare a preoccuparci della vendita delle armi negli USA (sicuramente un problema serissimo) dovremmo cominciare a guardare e pensare a quante persone vengono ammazzate dalla corruzione, dalla superficialità e dall’indecenza in Italia.